Com. 09/09/23 – Scomparsa dell’abate Giustino Farnedi o.s.b.

È tornato alla Casa del Padre l’abate benedettino Giustino Farnedi o.s.b.

Le nostre parrocchie di Casalalta-Canalicchio, Collazzone, Collepepe, Gaglietole, Ripabianca si uniscono nella preghiera di suffragio per l’abate Giustino Farnedi o.s.b., improvvisamente scomparso venerdì scorso. Grande appassionato di storia locale con la dott.ssa Nadia Togni è stato molto vicino alle nostre comunità parrocchiali, dove il territorio di Collazzone è espressione di antica tradizione benedettina.

Lunedì 11 settembre, alle ore 10.30, saranno celebrate le esequie nella chiesa abbaziale di San Pietro di Perugia. Al termine, la salma dell’abate sarà trasferita per la sepoltura presso il Monastero di Santa Maria del Monte in Cesena dove il religioso emise la professione monastica poco più che ventenne.

Farnedi era nato a Roversano (Cesena) il 23 gennaio 1939, ultimo di sei figli i cui due maschi divennero entrambi sacerdoti. Il 18 ottobre 1959 emise la professione monastica a Santa Maria del Monte in Cesena, dove era entrato ad appena 11 anni, e lì fu ordinato sacerdote il 19 marzo 1964. Studiò Teologia e Liturgia nel Pontificio ateneo di Sant’Anselmo, diplomandosi in Biblioteconomia alla Biblioteca apostolica vaticana e in Paleografia, archivistica e diplomatica all’Archivio segreto vaticano. A Roma iniziò la sua attività di editore e di promotore della ricerca sulla cultura monastica. Fra i numerosi incarichi, negli anni ’80 fu direttore della Libreria editrice vaticana (Lev). Al termine del suo mandato alla Lev assunse incarichi di rilievo nel governo della Congregazione benedettina cassinese. L’11 ottobre 1989 fu eletto abate del Monastero di San Giacomo a Pontida (BG), dove fu anche parroco, animando numerose attività religiose, culturali e sociali da suscitare l’apprezzamento e la stima profonda di tanti fedeli e delle autorità civili ed ecclesiastiche.  Terminato il mandato di abate di San Giacomo, nel 2003, si trasferì per un anno nell’Abbazia di San Paolo Fuori le Mura a Roma, per poi giungere, l’anno seguente a Perugia, nell’Abbazia di San Pietro divenendone conservatore del Monumento abbaziale e direttore dell’Archivio storico benedettino.